Famiglie allargate: come si trova tuo figlio nella nuova famiglia dell’ex?
Le famiglie allargate oggi sono una realtà all’ordine del giorno: spesso moltissimi ex coniugi che arrivano alla separazione decidono di risposarsi, o creare un nuovo nucleo familiare. Questa scelta porterà i propri figli a entrare in contatto con una realtà familiare sempre più grande. Da qui sorgono una serie di dinamiche che quotidianamente possono coinvolgere genitori, ex mogli e mariti, nuovi partner e soprattutto bambini.
La nostra attenzione vuole rivolgersi proprio su di loro, partendo da un quesito importante: come possiamo gestire l’introduzione dei più piccoli all’interno della nuova vita di mamma o papà con i nuovi partner? E soprattutto come può il genitore non convivente verificare che il figlio venga correttamente educato e cresciuto dall’altro genitore e dal nuovo nucleo familiare?
Gli atteggiamenti del bambino nel nuovo nucleo familiare
I bambini hanno necessariamente bisogno di stabilità e soprattutto di solidi punti di riferimento. Bisogna per questo costruire un buon equilibrio tra i genitori, anche qualora uno dei due, o entrambi, decidano di rifarsi una vita con un nuovo partner. E’ dovere di tutti e due infatti occuparsi del piccolo, aiutarlo ad abituarsi al cambiamento, cercando di farlo integrare al meglio nella sua nuova “famiglia”, dove si troverà a incontrare una nuova figura, da affiancare a mamma o papà. Dovrà imparare quindi a fidarsi della persona “sconosciuta” che entra nel suo mondo, evitando di etichettarlo come colui che, per esempio, ha portato via mamma da papà.
E’ fondamentale il ruolo del genitore che dovrà comportarsi in modo chiaro e discreto. Al tempo stesso dovrà monitorare i comportamenti del bambino, presentando massima disponibilità al confronto in caso di problematiche o reazioni di rifiuto.
Qualora non vi fosse comunicazione tra coniugi divorziati, chi non convive più con il bambino può verificare che l’altro genitore educhi a dovere il figlio, controllando anche che viva in condizione serena e tranquilla. Per farlo potrà anche rivolgersi, per esempio, a un’agenzia investigativa che controlli, in modo assolutamente anonimo e discreto, quale sia la condizione del figlio nella sua nuova casa.
La figura del “nuovo partner”
Generalmente i bambini sono molto aperti alle novità, mentre gli adolescenti, nel pieno del periodo di ribellione e cambiamento, potrebbero non amare la nuova dimensione e chiudersi in loro stessi. Ecco perché è bene verificare i loro comportamenti, e trovare il modo di garantire un confronto e un rapporto che sia sincero, trasparente e sempre diretto.
In tema di educazione i ruoli devono essere altrettanto precisi e ben delineati: per non turbare i figli è giusto che ogni eventuale ramanzina, o punizione venga riconosciuta esclusivamente ai genitori biologici. Questo non vieta ai nuovi partner di pretendere rispetto e avere un ruolo importante nell’educazione del bambino: dovranno infatti occuparsi di lui in modo discreto, instaurando un rapporto di affetto, confidenza e soprattutto fiducia.
Facile da dirsi, ma anche da farsi: basta un pizzico di collaborazione tra le parti e i figli potranno essere tutelati e protetti come meritano.