Compiti a casa: tutti i punti a favore e contrari
Compiti a casa si o no? Ad ogni nuovo anno scolastico scoppia il dibattito: compiti a casa si o no? A discuterne non sono solo i genitori ma anche maestre e politici. Il dibattito è acceso da anni ormai e sono parecchi i ministri che si sono schierati contro l’assegnazione dei compiti a casa.
Nel 2012 il ministro dell’istruzione Francesco Profumo si dichiarò favorevole alla limitazione dei compiti. Secondo lui andrebbero sostituiti da altre tipologie di stimoli. L’anno successivo anche il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza si è scagliata contro i compiti estivi.
Ma, tenendo conto che praticamente tutti sono d’accordo sulla necessità di non caricare eccessivamente gli studenti, quali sono i punti a favore e quelli contrari?
Tutti i SI dei compiti delle vacanze
Tra i punti portati avanti da chi è a favore dei compiti delle vacanze possiamo evidenziare che:
- permettono di consolidare quanto appreso in classe,
- offrono una certa continuità didattica atta a metabolizzare ciò che è stato appreso in classe
- sviluppano autonomia, capacità di gestione delle risorse e del tempo e responsabilità
- stimolano la capacità di risolvere i problemi
Affinché i ragazzi sviluppino il corretto atteggiamento verso i compiti a casa, è molto importante che i genitori collaborino attivamente, influenzando positivamente l’atteggiamento dei propri figli all’apprendimento.
Tutti i bambini hanno bisogno di tempo libero, quindi è essenziale trovare un equilibrio tra lo studio e lo svago.
Harris Cooper, docente di psicologia alla Duke University, ha condotto una ricerca sui compiti a casa monitorando i ragazzi di diverse fasce di età.
Dalla sua indagine emerge che esiste una correlazione positiva tra i risultati scolastici degli studenti ed i compiti a casa. In parole povere si è visto che gli studenti che svolgevano compiti a casa, avevano poi risultati migliori a scuola, soprattutto nei test di verifica. Chi, invece, non faceva i compiti aveva poi più difficoltà ad apprendere nuove nozioni in classe e stare al passo col programma.
E’ bene precisare che questa correlazione positiva si è dimostrata valida nei ragazzi più grandi (tra il settimo ed il dodicesimo anno) mentre è risultata quasi nulla nelle classi inferiori.
I compiti delle vacanze vanno aboliti?
Chi è contrario all’assegnazione di compiti a casa afferma che:
- Tolgono tempo ad altre attività parascolastiche come sport, arte e musica
- Sono discriminanti perché, se i compiti assegnati sono tutti uguali, non tutti gli studenti sono allo stesso livello.
- Caricano eccessivamente la mente degli studenti. E’ molto meglio studiare poche cose ma in modo approfondito piuttosto che studiarne molte a memoria senza capirne a fondo il significato.
La verità è che non è mai stata dimostrata con certezza assoluta l’utilità dei compiti a casa. Molti insegnanti si limitano ad assegnarli perché ormai fanno parte della prassi scolastica ma non vengono scelti secondo una precisa logica o adattati alle necessità degli studenti. Senza contare poi che, molto spesso, vengono assegnati agli studenti e poi mai più verificati dagli inseganti.
Tutto questo carico di lavoro, soprattutto quando senza un riscontro ed un feedback da parte degli insegnanti può portare a sviluppare un vero e proprio rifiuto per lo studio. Troppi compiti porterebbero ad odiare la scuola senza vedere il bello di imparare cose nuove.
Secondo chi è contrario all’assegnazione dei compiti a casa la scuola è il luogo preposto ad apprendere e, anche ammettendo che i compiti servono a consolidare quanto appreso in classe, andrebbero svolti a scuola.
C’è poi da considerare un altro aspetto fondamentale: non tutti gli studenti hanno la possibilità di essere seguiti dai genitori durante lo svolgimento dei compiti. La loro assegnazione finirebbe così per aumentare il divario tra studenti.
Forse la giusta via di mezzo sta nel trovare la giusta quantità di compiti da assegnare e, soprattutto, nel caricare di valore formativo gli esercizi svolti a casa, correggendoli poi in classe per capire gli errori commessi e riuscire a fare qualche passo avanti.
Riassumendo?
No ai compiti delle vacanze quando troppi o fini a se stessi senza un preciso valore didattico. Si a pochi compiti in grado di sviluppare negli studenti autonomia e spirito critico.