Controllare i figli online e su cellulare: come farlo e perchè
Nessun genitore vorrebbe invadere la privacy del figlio e controllarne i movimenti, ma non è più possibile ignorare i nuovi rischi per l’incolumità dei minori. I principali, accertati anche dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sono l’adescamento online e il cyberbullismo, due fenomeni che trovano nelle moderne tecnologie nuovi strumenti di azione.
Adescamento online e cyberbullismo: cosa sono?
L’adescamento online è un fenomeno che si riferisce a persone maggiorenni che, con l’ausilio di chat e messaggistica istantanea, tentano di coinvolgere un minore di 16 anni in atti sessuali. Per il nostro Codice penale (art. 609) il solo tentativo di adescamento costituisce un reato punibile con una pena di 1-3 anni di reclusione.
Il cyberbullismo è definito come
“qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, […] il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” (Legge n. 107/2017).
Sempre più spesso i minori sono vittime, ma anche purtroppo autori di questo genere di reati. In questi casi la responsabilità ricade su genitori e tutori del minore (art 2048 Codice civile).
Cosa puoi fare per proteggere i figli da cellulare e internet?
Per i più piccoli esistono metodi collaudati che comprendono:
- favorire un dialogo aperto e sereno;
- fare sì che i tuoi figli utilizzino le nuove tecnologie sotto la supervisione di un adulto;
- stabilire precisi orari di utilizzo dei dispositivi elettronici.
E per i ragazzi più grandi?
I sistemi di parental control sono ormai diffusi in tutto il mondo e sono già previsti gratuitamente su alcuni browser web e smart tv. Per questi ragazzi, però, non basta certo evitare l’esposizione alla violenza sul tv o su internet. Serve un minimo di controllo anche su messaggistica istantanea, chat e soprattutto frequentazioni reali e virtuali.
Nulla di nuovo, per proteggere i figli bisogna controllare dove vanno e con chi si relazionano, come hanno fatto i nostri genitori e i loro genitori prima di loro. La scarsa supervisione è una condizione di rischio che espone il minore a tentativi di violenza e allo sviluppo di comportamenti devianti.
I software per il controllo parentale
I software per il controllo cellulare come Mspy.it sono speciali applicazioni, molto semplici da scaricare e installare, che consentono di monitorare
- chiamate ricevute e effettuate
- sms
- internet
- posizione gps.
Mspy ha funzionalità utili come la limitazione delle chiamate in entrata, l’allarme per alcune parole chiave digitate su internet (es. casino online), l’opzione visualizza foto e video ed altre funzioni utili a tutelare l’incolumità di tuo figlio o di altri membri della famiglia.
Con Mspy puoi rilevare la posizione GPS del cellulare in ogni momento. Con la funzione geo fencing puoi impostare un allarme che ti avvisa se il telefono si trova in prossimità di alcune aree (es. le zone note per lo spaccio di droga).
Mspy consente anche di bloccare a distanza il dispositivo, funzione utilissima in caso di furto, ma anche nel caso in cui tuo figlio utilizzi il telefono fuori dagli orari e dalle modalità che avete stabilito insieme.
E’ giusto controllare il telefono dei figli?
Cosa dice la Legge riguardo alle app di controllo parentale per internet e smartphone?
La nostra normativa è molto chiara: vigilare sui figli e sulla loro educazione è un diritto/dovere del genitore, parte integrante della responsabilità genitoriale acquisita con la patria potestà (art. 30 Costituzione, art. 316 c.c.). Tale responsabilità non cessa con il compimento della maggiore età, ma con l’acquisizione dell’indipendenza economica (art. 155 quinquies c.c.).
L’obbligo di vigilanza riguarda anche i genitori divorziati o separati ed anche i genitori che, per motivi lavorativi, passano molte ore fuori casa. In altre parole, la legge consente, anzi, favorisce tutto ciò che concorre all’esercizio della funzione genitoriale nella sua pienezza.
La privacy dei minorenni nei rapporti con i genitori
Il diritto alla privacy del minore non è ancora molto presente nella nostra legislazione. E’ garantito in maniera generale nel 147 del Codice civile che parla di rispetto delle capacità dei figli, delle loro inclinazioni naturali e aspirazioni.
Tuttavia è evidente che la privacy dei figli va rispettata almeno con il buon senso. Il monitoraggio dei figli per definizione ha come scopo il loro benessere e dovrebbe essere limitato alle circostanze che possono mettere a rischio la loro incolumità psico-fisica. Come genitore, sai istintivamente cosa fare.
Se vuoi approfondire ti consigliamo di fare riferimento al sito www.garanteprivacy.it per restare aggiornato sulla normativa in materia di tutela dei dati personali. Sul sito dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza trovi anche una panoramica onnicomprensiva della normativa in materia di tutela dei minori.